Intelligenza artificiale, usarla per far cantare Barbie Girl a Johnny Cash è illegale?

Intelligenza artificiale, usarla per far cantare Barbie Girl a Johnny Cash è illegale?


Quando quest’estate ha pubblicato una cover di Barbie Girl degli Aqua utilizzando una versione generata dall’intelligenza artificiale della voce di Johnny Cash, Dustin Ballard è rimasto sorpreso dall’accoglienza riservata al suo brano: “In realtà mi aspettavo più reazione negative“, racconta. All’inizio dell’autunno, il copywriter texano ha fatto cantare a una versione AI di Johnny Cash Blank Space di Taylor Swift, e il responso è stato ancora una volta inaspettatamente positivo: “È una cosa bellissima“, si legge in un commento sotto al video del pezzo su YouTube.

Questa però non era esattamente la reazione che Ballard cercava. La sua passione è far infuriare le persone con strani mashup musicali. Il copywriter spiega che l’obiettivo del suo progetto musicale, “There I Ruined It“, è quello di “rovinare il maggior numero possibile di canzoni amatissime“. In sostanza, Ballard realizza collage musicali che poi diventano virali, come nel caso della versione di Lose Yourself di Eminem ricreata con gli effetti sonori di Super Mario Bros., o della riproposizione in stile bluegrass di Bad di Michael Jackson. Ballard si dedica a questa attività – che rappresenta un progetto secondario nato per noia durante la pandemia, e non la sua principale fonte di reddito – dal 2020 e di recente si è avvalso dell’intelligenza artificiale per realizzare alcuni dei suoi più grandi successi.

Il boom delle cover AI

La scelta non deve sorprendere. Gli strumenti AI sono sempre più comuni nel mondo della musica e vengono pubblicizzati in modo spropositato. Proprio la settimana scorsa, i Beatles hanno pubblicato quello che è stato definito il loro ultimo inedito, Now and Then, un’impresa diventata possibile grazie ai sistemi di intelligenza artificiale che hanno migliorato la qualità del suono delle voci registrate in una demo di John Lennon risalente a diversi decenni fa.

L’utilizzo dell’apprendimento automatico da parte degli artisti nella produzione musicale non solleva polveroni. Lo stesso non si può dire però quando l’intelligenza artificiale viene sfruttata per imitare le voci degli artisti, come nel caso di Heart on My Sleeve, la canzone pubblicata la scorsa estate da un produttore anonimo noto come Ghostwriter977. Nel brano, l’esempio principale di un nuovo sotto-genere chiamato Fake Drake, la traccia vocale è stata generata in modo da assomigliare appunto alla voce del rapper canadese Drake e del suo connazionale The Weeknd. Nonostante la canzone sia piaciuta a molte persone, la risposta dell’industria musicale non è stata tenera. Universal Music Group ha chiesto e ottenuto che i servizi di streaming come Spotify e Apple Music ritirassero dalle loro piattaforme il pezzo, definendolo una violazione del copyright. A ottobre, Umg e altre grandi etichette discografiche hanno fatto causa ad Anthropic, una startup che si occupa di intelligenza artificiale, per aver utilizzato senza autorizzazione testi protetti da copyright per l’addestramento della sua AI. Il rapper americano Ice Cube ha incoraggiato Drake a denunciare il produttore di Heart on My Sleeve, definendo su X la clonazione non consensuale delle voci degli artisti come un atto “malvagio e demoniaco“. La settimana scorsa, Dolly Parton ha parlato della tecnologia come “il marchio della bestia“.

Tendenza innocua o violazione?

Finora, però, le cover di Johnny Cash generate con l’intelligenza artificiale non hanno suscitato la stessa ira. Ballard è solo una delle tante persone che mettono in rete le opere firmate dal Cash AI; si trovano tutte su YouTube, dove si può sentire il leggendario cantautore americano reinterpretare Zach Bryan, i Coldplay, Simon and Garfunkel e addirittura una versione di Shallow, il duetto di A Star Is Born, in cui però Lady Gaga canta con Cash invece che con Bradley Cooper (chi ha caricato il video su YouTube si è addirittura preso la briga di sostituire il volto di Cooper con quello di Cash). Al momento non ci sono ancora cause legali legate a queste cover.

Nel frattempo Josh Matas, il manager che gestisce l’eredità di Cash, dice di tenere d’occhio le canzoni in uscita e l’ondata di musica AI in generale. Matas vuole promuovere un uso dell’AI che rispetti i desideri degli artisti scomparsi: “Non sono sicuro che Johnny Cash avrebbe voluto che qualcuno manipolasse la sua voce per fargli cantare Barbie Girl“, dice. Secondo il manager però le canzoni create di recente con l’ausilio dell’intelligenza artificiale sono parodie e in quanto opera di hobbisti non vale la pena perseguirle per eventuali violazioni del diritto d’autore (è una scelta saggia: diversi avvocati specializzati in diritto d’autore con cui abbiamo parlato ritengono che i lavori di questo tipo rientrino probabilmente nella dottrina del fair use, che tutela le violazioni del copyright se il risultato è considerato trasformativo).



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di Kate Knibbs www.wired.it 2023-11-11 05:10:00 ,

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